
Tonno olio-aria, torte frattali E' la gastronomia molecolare
SAN FRANCISCO (California) - All'altro estremo della cucina organica e naturale c'è la gastronomia molecolare. Non perché sia necessariamente innaturale ma perché per accentuare la gustosità delle pietanze i suoi seguaci, piuttosto che ricorrere ai prodotti dell'agricoltura organica o ad altre pratiche alimentari ecocompatibili, cercano di influenzare la maniera in cui le molecole degli ingredienti interagiscono tra di loro. E se si usa il termine interagire qui lo si intende nel senso più squisitamente scientifico della parola. Di che cosa si tratta. I gastromolecolaristi per preparare le loro pietanze non solo usano una buona dose di attrezzature scientifiche ed industriali, ma vivono il compito di creare nuovi sapori come un'impresa da laboratorio che mira a produrre - eccetto rare eccezioni - pietanze appetitose, dai sapori esotici e dai nomi distintamente post-industriali. La nuova tendenza, che in condizioni normali attrarrebbe solo un piccolo seguito di affezionati, in virtù di una serie di servizi stampa - ne hanno scritto dal settimanale Time al New York Times - negli Stati Uniti sta suscitando un notevole interesse di pubblico.
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