
Alberto Burri, la bellezza nella materia
Sacchi incatramati, muffe, plastica bruciata, tele contorte: dal 10 novembre all'8 febbraio una grande retrospettiva alla Triennale
Sacchi incatramati, muffe, plastica bruciata, tele contorte: dal 10 novembre all'8 febbraio una grande retrospettiva alla Triennale
Sacchi, catrami, ferri, plastiche, muffe: sostanze che non suonano certo come un inno alla bellezza. Eppure fu proprio questa la sfida di Alberto Burri (1915-1995): indagare la materia per trovare la bellezza. L'armonia di una bruciatura, la «necessità» di una forzatura della tela, la perfezione di un graffio, di una screpolatura, la poesia di uno straccio. Quegli «stracci sporchi e anti-igienici» che tanto fecero tuonare la critica e il pubblico, ma che finirono col conquistare entrambi, col trascinarli dalla repulsione, alla curiosa accettazione, fino alla totale esaltazione.
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